L'aborto è
l’interruzione prematura di una gravidanza. Questa può avvenire per cause
naturali, aborto spontaneo, o essere provocata artificialmente, aborto
provocato o interruzione volontaria della gravidanza.
L’aborto o interruzione volontaria di
gravidanza (IVG), a partire dagli ultimi decenni del XX secolo, è una pratica
autorizzata per legge in buona parte del mondo, soprattutto in quello
occidentale.
Le
motivazioni sono diverse: in casi di salute della madre, di gravi malformazioni
del feto, di violenza carnale subita. Altre motivazioni ammesse sono il giudizio
della donna sulla propria impossibilità di diventare madre ad esempio per
giovane età, per rapporti preesistenti al di fuori dei quali è stato concepito
il bambino, per timore delle reazioni del nucleo familiare (o della società)
nei confronti di una gravidanza. In diversi paesi, come l'Italia, l'aborto è
garantito anche alle minorenni e se in assenza dei genitori, viene affiancato
un tutore del tribunale minorile.
In altre
nazioni l'aborto è imposto o raccomandato quando il nascituro non abbia le
caratteristiche volute, prima fra tutte il sesso. Questa condizione sociale avviene
in stati dove le femmine non sono “ben volute” come in India e Cina.
La legge italiana sulla
IVG è la Legge 22 maggio 1978, n.194 (citata come "la
194").
La 194
consente alla donna, nei casi previsti dalla legge, di poter ricorrere alla IVG
in una struttura pubblica (ospedale o poliambulatorio), nei primi 90 giorni di
gestazione; è possibile anche tra il quarto e il quinto mese, solo per motivi
terapeutici.
Per
me l’aborto è come un omicidio. Perché devo negare la vita ad una persona per
via di un errore commesso nella contraccezione? È una cosa terribile. Per certi
aspetti sono contraria perché poni fine ad una vita umana solo perché, ad
esempio, il sesso del bambino è femmina (come in Cina ed India). Però per certi
aspetti sono d’accordo: se quel bambino è frutto di violenza o di stupro,
allora si, perché è fatto solo con l’intenzione di fare del male ad una persona.
Oppure quando il bambino ha problemi e malformazioni davvero gravi, perché pur
di non farlo soffrire una donna farebbe di tutto.
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